VEROSIMIGLIANZA
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Alfred
"Alfred Hitchcock presenta"


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Joseph Benoit- "Invenzione della fotografia" 1793

Ovviamente ignoravo, che il gioco delle ombre fosse stato descritto da Plinio il Vecchio nella sua "Naturalis Historia" ( I secolo d.C.). In esse rintraccia le origini della pittura e precisamente nel giorno in cui la figlia di un vasaio di Corinto, la giovane Dibutade, per conservare memoria della figura del suo amato, un soldato che sarebbe partito per la guerra, ne avrebbe contornato sul muro il profilo proiettato da una luce.
Jean Baptiste Regnault, Origin of Painting, 1785_profilo-dibutade

Jean Baptiste Regnault, Origin of Painting, 1785_profilo-Dibutade
Tale pratica (circumductio umbrae) la si ritrova istituzionalizzata ed applicata sistematicamente per riprodurre e rendere riconoscibile il profilo degli imperatori sulle antiche monete romane. Gli occhi di profilo sono frutto di una attenta osservazione sul vero ma l'occhio,  sulla moneta di Costantino, è ancora quasi frontale pur essendo la moneta di epoca più tarda.
Monete epoca romana
Automatismi
Definisco automatismi tutti quei procedimenti ed accorgimenti tecnici che tendono alla rappresentazione del vero con la massima precisione e aderenza alla visione ma ottenuta con strumenti ottici.
Impronte di mani su una roccia a Rio Pintura (Argentina)
Impronte di mani su una roccia a Rio Pintura (Argentina)
La ricerca di automatismi ha origini molto lontane. Una delle prime forme inizialmente potrebbe essere stata casuale e poi come metodo: la "stampa" delle impronte delle mani intrise di colore. Piu' sofisticata  la tecnica di riempirsi la bocca di colore e spruzzarlo (sbruffarlo) sulla mano, con la funzione di "maschera", appoggiata alla parete deputata a supporto pittorico. Passeranno molti secoli e soltanto intorno all'anno mille con il filosofo, matematico e astronomo arabo Alhazen avremo, tramite il suo trattato di ottica, una descrizione dettagliata del fenomeno ottico dell'immagine capovolta e della camera oscura
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Albrecht Durer (1471-1528) "Studio scorcio di nudo"
Durer - Studi di prospettiva
Albrecht Durer (1471-1528) "Prospettiva di forme curve"
All'epoca di Caravaggio (1571 - 1610), specchi e lenti circolavano da almeno 150 anni. Intellettuali come Giambattista Della Porta consigliavano e istruivano i pittori sul modo migliore per utilizzarli.  Per circa quattro secoli, la pittura del verosimile si avvale delle lenti. ma non significa che tutti i pittori ne faranno uso, ma quasi tutti provarono, in varia misura e con esiti differenti, a ricreare gli effetti realistici e la verosimiglianza delle immagini riprodotte dalla lente. Realisti in un'accezione più ampia, tipica della scolastica, sono detti coloro che conferiscono realtà  agli enti del pensiero.
A mio giudizio, per esempio, il realismo caravaggesco
è frutto di una verosimiglianza estremizzata proprio dall'uso degli strumenti ottici al servizio di personali convincimenti etici e religiosi.
"Tra il XV e il XVI secolo, furono soprattutto i pittori fiamminghi oltre a Caravaggio e i caravaggeschi, a realizzare opere talmente realistiche da sfidare la fotografia. In questi ultimi anni alcuni studiosi hanno avanzato il dubbio che tanto realismo si dovesse all'utilizzo di strumenti ottici. Secondo queste ricerche Caravaggio, Van Dyck, Vermeer, Memling, Raffaello, Giorgione, Bronzino, Velazques e Ingres - per citare solo alcuni tra i più celebri - utilizzavano sistemi ottici, fatti di specchi e lenti, mediante i quali proiettavano le immagini sulla tela e poi ne seguivano le linee con pennelli e colori."
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la linea rossa indica l'immagine riprodotta con l'ausilio della lente, quella verde la tradizione della pittura basata sullo studio dal vero. La sua ipotesi è che in alcuni momenti di questa evoluzione storica la linea verde si avvicina a quella rossa, in quanto gli artisti furono influenzati dalle immagini osservate attraverso le lenti. Il primo di questi momenti si colloca intorno al 1430 nelle Fiandre. (...) Intorno al 1480, il "Trittico Portinari " di Hugo van der Goes arriva a Firenze, e si cominciano a osservare evidenze sempre più numerose dell'uso di strumenti ottici nell'arte italiana."

Camera oscura-1686
Camera oscura-1686
Francesco Algarotti, molto influente tra gli artisti del suo tempo in qualità  di scrittore d'arte e di scienze, sostenne fortemente l'uso degli strumenti ottici nei suoi Saggi sulla pittura (1764): "I pittori dovrebbero fare lo stesso uso della camera oscura, che naturalisti e astronomi fanno del microscopio e del telescopio, tutti questi strumenti contribuiscono a far conoscere e rappresentare la Natura".
Nella nostra trattazione la storia della fotografia, interessa poco ma dobbiamo ricordare che descriveremmo vicende complesse che il contributo di molti ricercatori portarono alla realizzazione di uno strumento, meccanico, ottico e chimico. Strumento che rende possibile la registrazione e le modalità per  catturare e fissare l'attimo fuggente prescelto grazie alla luce opportunamente manipolata fra meccanica (diaframma e tempi di otturazione), ottica, focalizzazione e materiali chimici capaci di fissare e ritenere le variazione di luce (scala di grigi e poi colori) proiettate tramite l'obiettivo sul supporto fotosensibile. Gli strumenti ottici prima, e la fotografia (congiunzione di due parole greche: luce (φῶς, phṑs) e grafia (γραφή, graphḕ), per cui fotografia significa scrittura di luce; hanno offerto ai pittori le potenzialità  per manifestare al meglio la propria personalità  senza alcuna forma di appiattimento. Gli automatismi offerti dagli strumenti ottici, ogni pittore li ha adeguati alla propria visione della natura senza compromettere nulla della propria personalità , semmai potenziandola con aspetti percettivi che il semplice studio dal vero non avrebbe consentito.
 
Eugene-Delacroix - Odalisque -1857- Fotografia e dipinto
Eugene-Delacroix - Odalisca -1857- Dipinto e Fotografia
Eugene Delacroix per esempio, potrebbe aver utilizzato la foto semplicemente per ridurre i tempi di posa di una modella. Oppure di una foto preesistente ne ha apprezzato la posa
Gli ubriaconi
Velazquez "Gli ubriaconi" (1628-29)
Il ritratto molto realistico, del personaggio a sinistra, nel dipinto di Velazquez (1628-29) è uno degli esempi più convincenti per sostenere la teoria di Hockney. Ha una resa quasi fotografica. caratterizzata da un'illuminazione forte e drammatica. Ma è l'espressione ad essere rivelatrice: "... Il volto è sorridente, non solo con la bocca, ma pure con gli occhi", dice Hockney. Si tratta di una espressione fugace, quasi impossibile da catturare a "occhio", vale a dire: difficile da disegnare a mano libera, ma molto facile da catturare e fissare con uno strumento ottico.
Diversi storici dell'arte dicono che le affermazioni non sono state dimostrate e lamentano la svalutazione del genio degli artisti pittori. La dottoressa Roberta Lapucci, storica dell'arte e restauratrice per confutare le accuse di sminuire il lavoro dell'artista scrive: "La sua padronanza di certe tecniche prima del suo tempo in nessun modo diminuisce il suo genio. Al contrario: chiaramente, non puoi semplicemente proiettare le immagini su una tela e copiarli e diventi un caravaggio! "
 

Claude Monet Campo-di-papaveri-in-Giverny
Claude Monet Campo-di-papaveri-in-Giverny
Abbiamo la divaricazione ottica/fotografia pittura? Forse...
Nel corso degli anni Ottanta e Novanta del 1900 si conclude un processo, iniziato negli anni Venti, che ha portato a classificare la fotografia come una forma d'arte autonoma, che non imita necessariamente la pittura ma indaga la realta'  e i temi della bellezza, mediante un proprio codice linguistico.
La fotografia ottiene la tutela autorale piena in Italia soltanto alla fine degli Anni Settanta, con l'entrata in vigore del d.p.r. 8 gennaio 1979, n. 19 che modifica la Legge sui diritti d'Autore del 1941.
Christo and Jeanne-Claude, 'Wrapped Monument to Vittorio Emanuele II', Piazza del Duomo, Milano, 1970
Christo and Jeanne-Claude, Monumento a Vittorio Emanuele II, impacchettato - Piazza del Duomo, Milano, 1970

Con Christo and Jeanne-Claude e quasi tutta l'arte concettuale possiamo dire che si richiude il cerchio. Si definisce arte concettuale qualunque espressione artistica in cui i concetti e le idee espresse siano più importanti del fare, del risultato estetico e percettivo. Abbiamo la sovrapposizione quasi totale di ottica e progetto artistico. Si trasmettono le foto invece della pratica vera e propria e l'oggetto materiale come opera. Secondo il diagramma di David Hockney la linea rossa che indica l'immagine riprodotta con l'ausilio della lente, e quella verde della tradizione pittorica diventano una cosa unica, si sovrappongono totalmente.
Concludiamo che ogni tecnica, ogni modalità  giustifica il fine perché non  conta il processo ( che possiamo affidare a tecnici ed esperti) come da anni fanno molti scultori a cominciare da Canova, ma il risultato.
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La prima manifestazione ufficiale degli impressionisti avvenne il 15 aprile 1874 con una mostra organizzata presso lo studio del fotografo Felix Nadar a Parigi. Tendono a rappresentare le impressioni catturate dai loro  occhi, (Impression, Soleil Levant (Impressione del Levar del Sole di Monet) da cui "Impressionisti". Si crea la locuzione en plein ear un metodo di pittura all'aperto contrapposta alla pittura da studio. Alla base della pittura impressionista vi sono gli studi di Newton e la divisione della luce bianca in sette diversi colori: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto. Si elabora la convinzione che con l'uso dei colori puri stesi sulla tela sia possibile ricomporre luci colorate "negli occhi" dello spettatore. Operazione difficile trattandosi di pigmenti colorati (sintesi sottrattiva). Comunque ottegono dipinti luminosi. II cerchio cromatico, un dispositivo messo a punto dal francese Michel Eugène Chevreul per rendere possibile la classificazione delle sfumature di colori in uso presso la manifattura dei Gobelins è una ricerca per l'industria che cattura l'interesse degli impressionisti. Gli Impressionisti instaurano un nuovo rapporto tra verosimiglianza e pittura e quindi si crea l'antitesi fra colore e immagine.  I postimpressionisti: Puntinisti e Divisionisti utilizzano le scoperte della scienza positivista e con Van Gogh la cromia racconta simbolicamente lo stato psicologico da descrivere. Con l'Espressionismo il colore si svicola da ogni legame con l'oggetto anche  in presenza del disegno.
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A
Ho subito memorizzato e imparato a conoscere la sagoma e la "firma" del noto regista. "L'effetto sagoma" durante le calde giornate estive lucane diventa il gioco preferito: tracciavamo la ombra di amici o gruppi di amici sui muri o nella polvere. In alcuni casi il profilo di un malcapitato da ridicolizzare con l'aggiunta di corna ed altre amenita'.
vevo dodici anni durante la programmazione in TV
   
della quinta stagione della della serie televisiva:"Alfred Hitchcock presenta" composta da 38 episodi, trasmessi tra il 1959 e il 1960.
Nel diagramma di David Hockney
"Trittico Portinari
di Hugo van der Goes
(1480 circa)